lunedì, maggio 06, 2013

Progetto Urbano e la politica dei rifiuti



 ambiente


Il livello di civiltà di una società si misura anche dalla corretta gestione dei suoi rifiuti, dalla riduzione degli eccessi alla regolamentazione dei processi di recupero, sino ai sistemi tariffari.
L’Europa ha da anni indicato la strada, peraltro già recepita anche dall’Italia (d.lgs. 205/2010), fissando obiettivi minimi di raccolta differenziata e stabilendo una scala gerarchica in cui la prevenzione, la preparazione al riutilizzo ed il recupero di materia devono avere un ruolo predominante rispetto al recupero energetico e allo smaltimento in discarica.
Al contrario, a Brescia la raccolta differenziata è ferma da tempo a poco più del 40%, molto lontana dall’obiettivo di legge (65% a fine 2012) e tra le ultime in Lombardia. Inoltre, escludendo i comuni a forte vocazione turistica o con predominanza di seconde case, Brescia si attesta in fondo alla classifica per quanto riguarda sia la produzione (1,936 kg/ab*giorno) sia i costi sostenuti dal cittadino (142,3 €/ab*anno). Per dare un’idea del problema, Mazzano e Rezzato, due comuni gestiti da A2A dalla morfologia e caratteristiche commerciali-industriali simili a Brescia, hanno introdotto la raccolta differenziata spinta: i loro cittadini producono circa la metà dei rifiuti e pagano in media 20 € in meno all’anno, non in base ad un principio patrimoniale ma in virtù una tariffa sull’effettiva quantità di rifiuto prodotto [dati ARPA].
In questo periodo di stagnazione economica, l’Amministrazione deve quindi puntare fermamente a massimizzare la riduzione dei rifiuti ed il reale recupero di materia, adottando l’opzione del recupero energetico solo in subordine e limitatamente al bacino provinciale; le linee guida possono riassumersi nei seguenti punti:
  • introduzione del sistema di raccolta differenziata di qualità più idoneo per ogni zona al fine di garantire un corretto equilibrio tra efficacia, efficienza e igiene pubblica, privilegiando ove possibile la raccolta condominiale o porta a porta;
  • adozione di una tariffa più equa, basata sulla quantificazione puntuale del rifiuto effettivamente prodotto dall’utenza e non legato alla metratura;
  • bacinizzazione della gestione dei rifiuti alla sola Provincia di Brescia, con progressiva riduzione del volume trattato dall’impianto termico di A2A in relazione ai rifiuti residui e all’effettiva domanda energetica della città (ricordiamo il patto con i cittadini del 1993 che prevedeva una capacità peri ad un terzo di quella attuale);
  • applicazione di innovativi incentivi premianti (sconti, scambio con servizi pubblici o culturali) per il cittadino virtuoso che aderisce a progetti di riduzione dei rifiuti o si impegna nella raccolta differenziata di qualità;
  • formazione ed informazione continua degli Amministratori e dei cittadini, anche attraverso campagne “face to face” e incontri pubblici, al fine di rendere la gestione dei rifiuti comprensibile, semplice e quindi partecipata, anche promuovendo una uniforme e migliore comunicazione sulla riciclabilità dei prodotti in commercio;
  • divulgazione, già a partire dai primi anni scolastici, e diffusione su larga scala dei progetti pilota già avviati e di comprovata efficacia ed efficienza per la prevenzione, il riuso e il recupero, quali ad esempio l’utilizzo di acqua del rubinetto (con certificati di qualità accessibili e comprensibili), i prodotti sfusi, il compostaggio domestico o condominiale, gli Acquisti Verdi nonché progetti sociali di recupero e riparazione di particolari rifiuti quali elettrodomestici, ingombranti e tessili;
  • evidenza delle operazioni e degli attori di tutta la filiera (produzione, raccolta, recupero, smaltimento), in virtù anche del recente decreto sulla trasparenza dei dati ambientali in possesso dell’Amministrazione;
  • revisione della politica di assimilabilità dei rifiuti speciali e coinvolgimento delle aziende del territorio per avvicinare la raccolta differenziata di qualità alle esigenze di materie prime seconde e creare una sorta di filiera corta nel pieno spirito dell’industria del riciclo;
  • introduzione per tutti gli interventi edilizi di nuova costruzione, ristrutturazione ed ampliamento dell’obbligo di prevedere aree di idonee dimensioni atte ad agevolare una politica di raccolta differenziata spinta.
La situazione è critica e i possibili interventi migliorativi moltissimi ma per ottenere risultati importanti queste azioni devono essere coordinate e razionalizzate, anche tramite percorsi condivisi e accordi con i comuni limitrofi: proponiamo quindi l’istituzione di un Osservatorio tecnico permanente con effettiva incidenza sulle scelte amministrative, ripensandone quindi le funzioni ed il funzionamento attuali.
Ti invitiamo ad aderire a questa nostra scelta, perché l’impegno comune dell’Amministrazione e dei cittadini su questa nuova politica di gestione dei rifiuti porta benefici proprio a tutti: al cittadino che contribuisce per una quota equa e vede premiato il suo impegno, al mercato del lavoro tramite la creazione di nuovi posti e nuove competenze, alle aziende che possono reperire più facilmente le MPS razionalizzando i costi (per investire così su altre risorse anche umane), all’intera comunità che deve sostenere costi complessivi inferiori e soprattutto può vivere in condizioni igienico ambientali migliori.

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