venerdì, maggio 10, 2013

Progetto Urbano e il territorio

ambiente 


Il suolo è una risorsa ecologica ed ambientale multifunzionale importantissima. 
Dal suo utilizzo ed organizzazione dipende l’identità storica di un luogo e della comunità che vi risiede. Esso garantisce molti servizi utile all’uomo e al suo benessere (conservazione della biodiversità, produzione di cibo, trattiene e depura l’acqua, contribuisce a regolare il bilancio idrologico; trattiene anche la CO2 e stocca il carbonio atmosferico). Il consumo di suolo in LOMBARDIA è cresciuto senza limiti.
Tra il 1999 è il 2007 è stato di 43.278 ettari, pari a 5.410 ha/anno. In provincia di BRESCIA tra il 1999 e il 2007 l’aumento dell’area urbanizzata é stata di  6.723 ha con una conseguente perdita di 12.890 ha di terreno agricolo, quasi 30,9 ettari agr./settimana.
Esiste, inoltre, un evidente disaccoppiamento nei dati afferenti al tasso di crescita dei suoli urbanizzati, negli anni 1955-2007, che a Brescia è del 279% contro quella demografico del 39%. E’, quindi, indispensabile cambiare orizzonte.
I processi politici in corso fanno sperare in un cambiamento di rotta:
  • Disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo presentato dal Ministro Catania;
  • insediamento del CIPU (Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane) con il compito di predisporre e seguire un’Agenda Urbana Nazionale in coerenza con gli indirizzi europei;
  • si aspetta, infine, un’azione coordinata a livello europeo attraverso la Strategia tematica per la protezione del suolo con l’obiettivo di prevenire il degrado del suolo, preservare le funzioni che svolge e ripristinare quelli degradati.
A livello comunale e sovracomunale gli enti devono fare la loro parte. Perché la cura del  proprio territorio garantisce vivibilità ma anche salvaguardia di un’agricoltura di qualità, di produzioni tipiche/locali e quote di mercato agroalimentari che da esse dipendono per sostenere la giovane imprenditoria e l’occupazione. Inoltre, per contenere il consumo di suolo diventa prioritaria qualunque azione che miri a realizzare interventi di riqualificazione urbana per fermare la piaga della speculazione edilizia

Obiettivi e azioni

A Brescia l’obiettivo a cui tendere è fermare l’espansione della città favorendo il riuso del patrimonio edilizio esistente come prima risorsa per lo sviluppo sostenibile delle città, usufruendo delle nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita e la sicurezza delle persone che ci abitano e ci lavorano, diminuendo nel contempo le spese di gestione delle abitazioni.
Possiamo rendere più belli e funzionali i quartieri recuperando l’esistente e creando, nel contempo, nuova occupazione duratura e qualificata. Un recente studio dell’Università Bocconi di Milano indica che i settori della green economy (tra i quali rinnovabili elettriche e termiche, efficienza energetica, ciclo dell’acqua e dei rifiuti, cura della biodiversità e trasporti sostenibili) sono in grado di incrementare al 2020 da 173.000 a 591.000 nuovi posti di lavoro.
Partendo dal presupposto che la domanda di nuova residenza, terziario e commerciale è annullata (causata da un surplus dell’offerta) abbiamo la possibilità di ripensare alle scelte compiute fino ad oggi utilizzando intelligentemente lo strumento della perequazione urbanistica e della compensazione ecologica per produrre vantaggi pubblici reali. Sono da ritenersi  condivisibili le perequazioni o compensazioni su aree per le quali è riconoscibile il criterio di pubblica utilità legata a necessità verificate.
Siamo pronti a proporre un cambio netto di comportamenti attraverso una strategia così articolata:
  • censire il patrimonio edilizio comunale per conoscere il numero e la superficie degli immobili sfitti, vuoti, non utilizzati con l’obiettivo di monitorare lo stato attuale dell’offerta edilizia e ragionare sul reale bisogno di nuove edificazioni, eventuale recupero e successivo riuso delle infrastrutture e degli immobili inutilizzati.  E’ già stata presentata in consiglio una nostra mozione mai discussa;
  • impedire l’urbanizzazione di territorio non edificato (agricolo, libero, dimesso);
  • tutela assoluta della collina (Ronchi, Maddalena, Sant’Anna) e rafforzamento della tutela delle aree a parco (Maddalena, parco colline, Mella, San polo, exPolveriera);
  • migliorare la gestione delle aree verdi con una lungimirante pianificazione e una costante manutenzione delle aree verdi;
  • innovare la città attraverso la riconversione di aree già urbanizzate, dunque a saldo di consumo di suolo pari a zero;
  • graduale riduzione dell’impermeabilizzazione dei suoli, a partire dai nuovi edifici e dalla ristrutturazione degli esistenti, favorendo la re-immissione nel terreno delle acque meteoriche dei tetti per consentire la ricarica della falda, evitando di appesantire la rete fognaria comunale, in particolare quella mista con conseguenti possibili problemi di depurazione e/o scarichi di emergenza delle reti fognarie;
  • garantire l’interazione tra pianificazione urbanistica e sistema di gestione della mobilità. L’assetto degli insediamenti devono integrasi agli obiettivi di sostenibilità degli spostamenti. Non sono le politiche di trasformazione del territorio che  determinano e condizionano le modalità di organizzazione della mobilità ma viceversa è l’organizzazione dei trasporti che può decidere della forma delle città;
  • riuso delle aree  dismesse condizionato al soddisfacimento di bisogni effettivi (domanda verificata) rilevati in modo fondato;
  • politiche di incentivo per la conservazione in efficienza delle aree agricole periurbane ed evitare volumetrie abitative in zone inquinate;
  • monitoraggio diffuso e puntuale dell’ uso del suolo e con premialità nei confronti degli usi virtuosi;
  • investire nella cultura ambientale e nella tutela del paesaggio;
  • promuovere politiche sovralocali convincenti e decise che pongano un limite al consumo di suolo;
  • promuovere e incentivare iniziative di housing sociale di qualità, favorendo interventi di cohousing (non solo abitativo ma anche ricreativo);
  • coinvolgere la comunità utilizzando l’ Urban Center per la condivisione delle scelte e la costruzione del futuro della città, l’informazione, l’ascolto attivo e la partecipazione attiva e allargata della cittadinanza.
Alcune osservazioni rispetto al PGT approvato (documento piano legge 12 art.8).
Il PGT approvato non contiene una visone strategica della città, non contiene indicazioni circa la risoluzione dei problemi attraverso i documenti di piano, degli obiettivi di sviluppo, di miglioramento e di conservazione che abbiano valore strategico per la politica territoriale.

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