Se i dibattiti politici fossere veramente dibattiti, probabilmente molti più cittadini parteciperebbero volentieri e magari si sentirebbero più coinvolti nei problemi di gestione dei beni comuni e certamente comprenderebbero in parte le dinamiche amministrative.
Invece anche chi organizza questi incontri nel tentativo sincero di confrontare le proposte, le idee dei candidati, deve sempre aspettarsi la claque e il capo-claque che con il cartello alzato invita a rapporto i propri adepti. Inizialmente il moderatore, che solitamente è colui che organizza, esprime alcune considerazioni/domande a cui, i candidati, in modo ordinato, solitamente in ordine di seduta, rispondono con serietà e conpetenza. Il bello avviene però quando le domande le fa l'auditorio: allora ci si scatena.
" Io, aspirante candidato, stasera, ho un incontro pubblico a cui parteciperò confontandomi finalmente, faccia a faccia, con i miei avversari. Mi preparo argomenti e tematiche, valuto i punti di programma, e analizzo le debolezze dei miei avversari. Poi commissino ai miei subalterni una serie di domande/interventi da porre polemicamente alla fine della presentazione: domande cui sono in grado di rispondere ad alta voce in modo convincente."
Strategia indovinata?
" Accanto a lei il detentore del trono. Politico scafato, forte di un suffragio rilevante e probabilmente destinato alla vittoria finale: il favorito. Esprime il proprio progamma con pacatezza in un politichese perfetto. Affondabile".
"Alla sua sinistra il possibile avversario al ballottaggio. Persona un pò più aggressivo del papabile, determinato, pratico ma debole dal punto di vista politico organizzativo che probabilmente perderà una buona parte di consensi per le note vicende romane"
" Ed eccola là, in fondo, il mio avversario diretto. Lei, donna capace, ricca di esperienza politica, preparata e quindi pericolosa. Indipendente, propone cose nuove da tempo, qualcuna condivisibile: sa il fatto suo.
Fatele una domanda sulle caramelle, premio dei bambini delle elementari (?)."
"Mamma mia che noia. Sono già pronto, ma preferisco arrivare per ultimo. Ingresso da star con i fotografi che mi flashano. Sono in mezzo. giusta posizione per un leader. Sono pronto agli attacchi dei miei concorrenti. Sono preparato a questi giochi. Tanto, ciò che conta, sta fuori di qui e quelli fuori li convinco con il sorriso. I miei antagonisti? poca roba. Ripassate che è meglio, io non ho bisogno di scrivere e prendere appunti. Le so TUTTE."
"Sono un pò preoccupata. La sala è gremita e i miei soci a fianco sono tosti. Devo cercare di motivare con precisione tutti i punti. Meno male che due o tre amici li ho portati anch'io. L'inizio è un pò zoppicato, ma vedo di uscire alla distanza. Ho la gola secca."
" Eccomi all'ennesimo incontro. L'ambiente lo conosco bene, ho molti amici qua dentro. Procedo con la mia determinazione e preparazione. Attacco il vincitore come sempre ho fatto in queste sere di impegno. Ma quello là in fondo mi arringa, mi sconquassa. Mi salvo in corner?"
" Bella la serata, bell'incontro. Ho motivato le miei idee, le nostre opinioni da sola, credo con chiarezza. Sono stata ascoltata con attenzione ed è quello che mi interessa. Il mio augurio è che queste proposte escano da questa sala e invadano le strade, i quartieri. L'attacco da sinistra, preordinato, non mi ha sconvolto. Ho risposto, ho sorriso."
Ecco la fine dell'incontro. Tra il pubblico, ci si conosce, ci si saluta; due chiacchere, due opinioni. Arriva lui che ha chiuso la serata alzando un pò i toni. Sorridente e baldanzoso accoglie la stretta di mano di un suo supporter
" Grande, 3 a zero e palla al centro ".
Qualcuno allora ha vinto, stasera. Qualche gruppo ha da festeggiare e può cominciare a fare i conti.
Solitamente il risultato di una partita lo si legge alla fine della partita, altrimenti l'unica coppa che si vince è quella del "nonno" alla gelateria di fianco.
Nessun commento:
Posta un commento