martedì, maggio 14, 2013

Progetto urbano e il parcheggio sotto il castello






Il parcheggio è un opera irreversibile che costerà alla comunità non meno di 23 milioni di euro e che difronte all’imminente apertura della metropolitana leggera, che collegherà i quartieri nord della città al centro, la stessa asse che il parcheggio promette di coprire, non trova una sua giustificazione.
Non agevolerà neanche i residenti del centro storico che hanno invece bisogno di parcheggi diffusi e garantiti dalla sosta abusiva. Ma ciò che è in discussione è l’idea stessa della Brescia di domani. Se si guarda ad una visione di città nuova, moderna e più vivibile in tutti i sensi, come dimostrerebbe l’adesione da parte di questa giunta al programma del Patto dei Sindaci e delle Smart Cities, la sua inutilità appare evidente. Mentre gli amministratori più innovativi di tutta europa adottano politiche di road pricing, sperimentano Low Emission Zone, quartieri Car Free, edifici di 87 piani con solo 48 posti auto, si fatica a credere che una città con memo di 200.000 abitanti, e un centro percorribile in bici in soli dieci minuti, possa ritenere strategica un’opera di tali dimensioni. Per questo progetto non è stato fornito alcuno studio serio sul fabbisogno, natura e dimensionamento. Non si sa quale sia la provenienza delle auto attese, quale sia la domanda ipotizzabile di sosta a pagamento. Nessuno studio degli effetti sul traffico, della pressione sulla viabilità (Via Crocefissa di Rosa vedrà probabilmente aumentare il carico veicolare, soprattutto di sabato), sulla qualità dell’aria e sul futuro funzionamento di Fossa Bagni. Non vi è alcun ragionamento di compatibilità con i numeri della metropolitana che, per far tornare i conti, ha bisogno di passeggeri in più rispetto agli attuali già trasportati con gli autobus. Difficile incoraggiare l’uso della metropolitana se si sceglie di costruire un parcheggio in centro, non si possono poi fare politiche di limitazione del traffico perché quella infrastruttura va usata il più possibile affinché l’investimento venga ripagato. il piano economico appare più come un prospetto semplificato degli incassi previsti, senza un ragionamento articolato e realistico sull’impatto del finanziamento e del debito.



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